La ascia. Acciaio, le piante
ornamentali. Lunghezza – 105 cm,
XVIIe secolo. Museo Nazionale di
Storia dell’Azerbaigian. Inv. N 83
Nel III secolo, l’Azerbaigian fu invaso dall’impero persiano
dei Sassanidi e nel VII secolo dal Califfato arabo; tuttavia la
dominazione persiana ed araba durata circa 600 anni non arrestò
il processo di formazione del popolo azerbaigiano. In seguito
alla decadenza del Califfato, ed a partire dalla metà del IX secolo,
l’Azerbaigian ricreò le antiche tradizioni dello Stato. Questa ripresa
politica permise allora la creazione di Stati come quelli dei Sajidi, degli
Shirvanshah, dei Salaridi, dei Revvadidi, degli Sheddadidi così come
quella del khanato di Sheki. La lingua azerbaigiana divenne quindi il
principale vettore di comunicazione in tutto il territorio.
Nella metà dell’XI secolo, l’Azerbaigian venne integrato
nell’impero dei Grandi Selgiuchidi. Dopo la caduta di questi ultimi
i potenti e prosperi Stati degli Shirvanshah e degli Eldeniz (Atabey)
giocarono un ruolo fondamentale nel proseguimento delle tradizioni
di statualità del popolo azerbaigiano. Lo Stato degli Eldeniz, diventato
lo Stato più potente del Medio Oriente, giocò un ruolo particolare
nella storia etno-politica grazie all’allargamento del territorio
d’influenza della lingua azerbaigiana.
Nel XV e nel XVIII secolo, gli imperi dei Karakoyunlu,
Agkoyunlu, Safavidi e Afsharidi furono governati direttamente dalle
dinastie azerbaigiane.
Babek, eroe nazionale.
Dipinto di S. Sharifzade.
Museo Nazionale di Storia
dell’Azerbaigian. Inv. N 485